Anche Asti è Charlie

Samuele Calabrese, organizzatore (insieme a Rebecca Valente e Andrea Bosio) del flash mob di giovedì in risposta ai terribili fatti di sangue a Parigi, ci invia un piccolo resoconto di quanto accaduto in Piazza San Secondo ad Asti. Ho trovato magnifico il continuo riferimento l’articolo 21 della nostra Costituzione che tutela la libertà di stampa e di espressione.
Continuate così, ragazzi!
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In seguito agli avvenimenti accaduti oltralpe, la capitale francese, colpita dal blitz terroristico alla sede del giornale Charlie Hebdo è scesa in piazza per manifestare il dolore causato dall’attacco – in parte inaspettato – e per manifestare che la libertà d’espressione è un diritto inviolabile, soprattutto in Europa, soprattutto perché principio fondante e fondamentale della democrazia moderna.
Le grandi città italiane, europee e mondiali hanno agito di conseguenza: Roma, Torino, Firenze, Genova, Marsiglia, Berlino, Francoforte, Tel Aviv.
Non c’era motivo da parte di noi astigiani, il corpo studentesco in primo piano, di non manifestare la nostra volontà di mantenere inviolato il diritto di poter dire, scrivere e pensare ciò che ci pare, senza che nessuno attenti alla nostra vita, riuscendoci o meno.
Per questo, in piazza san Secondo, nella giornata di ieri si è svolto un flash mob, la cui presenza è stata sorprendente. Tirando le somme, il tutto è stato organizzato in poco più di 24 ore, e il risultato poteva difficilmente essere migliore.Un centinaio di studenti si è riunito davanti al comune, enunciando a gran voce l’articolo 21 della Costituzione italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“.
E poi, il gesto simbolico, le mani al cielo, tra le dita una matita, spezzata, temperata e consegnata ai passanti, dimostratisi disponibili, nonostante l’accelerazione del passo da parte di molti, che forse sospettavano un nostro tentativo di estorsione.
E’ stato eccitante, è stata una chiara dimostrazione che la generazione che tutti gli adulti additano come morta e piatta non è assolutamente come viene definita, non tutta, perlomeno. Concluderei come concluderebbe la vignettista Lucille Clerc: se spezzi una matita, in futuro saranno in due a disegnare.
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Qui l’articolo de La Stampa. Qui una piccola galleria fotografica.